Trovo molto ben narrata anche questa quinta puntata. Sono piacevolmente avvinta da questa serie che mischia atmosfere romantiche e sospirate da melodramma, dimensioni drammatiche e fotografiche da romanzo storico e toni freschi e leggeri da commedia.
Mi piace sempre di più e apprezzo con grande stima il lavoro e l’impegno artistico e professionale del regista e di tutto il cast.
Il personaggio più eclettico che riesce ad incarnare gli ideali di giustizia e a credere nel contempo ciecamente nella forza del vero amore è
Martino: grande seduttivo
interprete di eroici valori.
Mi diverte il personaggio di
Gasparo anche se grottesco e caricaturale e trovo simpaticamente spassoso il suo impatto folkloristico e drammatico finora mai riscontrato in nessun personaggio di queste tre serie.
Di molto spessore (culturale e scenico, a mio avviso) il richiamo al culto dei morti praticato nell’antico Egitto : non è strano pensare che Gasparo, visto l’accento particolare e le sembianze nordafricane, sia di origine egiziana. Il retaggio delle sue ataviche origini che evocano divinazioni e culti di universale conoscenza, miscelato al servilismo malato che fa di lui un gotico "straccio da piedi"
mi induce ad apprezzare le scene in cui è protagonista e che fanno da specchio al ricordo ossessivamente patologico della grande Lucrezia.
L’interpretazione del suo attaccamento alla marchesa sfociato in delirio è quanto di più originale e inaspettato si possa sottolineare nella puntata di domenica.
Il personaggio di
Fulvio è reso con maestria: non è facile interpretare una personalità squilibrata, tesa al surrealismo e al decadimento totale dell’equilibrio psicologico. Trovo infatti che la schizzata animosità dei dialoghi intervallata da quelle pause quasi supplicanti e quelle grida da isteria morbosa rendano ben chiara la spaventosa realtà dei disturbi della personalità...bravo quindi anche Bellocchio!
Jacopo è un modello di grande ironia e fedeltà! Il suo acume e il suo affetto sincero lo spingeranno a diventare il codice che innescherà la bomba! Ottimo l’attore: ha una mimica ed una versatilità nell’interpretare le diverse scene davvero meritevoli di lode!
Agnese e Andrea: li trovo perfettamente calati nella parte e nonostante abbiano l’ingrato compito di rievocare la passata amatissima coppia, sono deliziosamente rappresentativi del modo genuino di respirare i sentimenti e in queste ultime scene, in cui viene messa alla prova la loro capacità combattiva, risultano maturare attraverso espressività che li rendono ancora più incantevoli.
Il capitano
Loya, superbo portavoce di sprezzante disumanità, forse si perde un tantino nel finale...ma, in fondo è “umano” anche lui e quella spiazzante ignavia è testimonianza del fatto che ferito l’orgoglio si ammutolisce lo spirito!
La scena della banda del nuovo sparviero-
Cesare ricordava più un passaggio da cartone animato ma serviva a sottolineare la sprovvedutezza del nuovo capobanda avventato e accecato da un’ostilità priva di senso strategico. Bravo Gaetano Amato a dar corpo a così tanta impulsiva impazienza!
Vittoria: che dire? Bellissima, maliarda, nevrotica e vanitosa...certo in totale contrapposizione al fascino composto, ingenuo, decoroso e dolcissimo di
Emilia!
E la nuova principessa di San Pancrazio? Un tantino triste il titolo che me la fa associare più ad una varetta da processione religiosa che ad una nobildonna,
ihih! Si delineerà meglio il suo percorso nei capitoli successivi...
Gli altri personaggi e in primo luogo Dorina e il tenente Corsini con il loro spumeggiante ardore, i genitori di Vittoria rappresentanti egregi di una decadenza che resta elegante, la principessa di Corignano che dipinge di miele e talco le sue inquadrature, Alessandro e Costanza con il loro buffissimo batticuore sono un “contorno” gustoso che arricchisce la pietanza.
Wow...domani è già giovedì!!!
Buona visione a tutti gli appassionati!!!
P.S. Oh oh
...allora la cosa è grave: mi sono accorta di aver scritto più righe su Gasparo che su tutti gli altri...help, sto cominciando a preoccuparmi...