A me l’inizio di questo terza serie è piaciuto molto: questo nuovo capitolo si apre con toni che promettono batticuore!
Non ho visto monotonia o lentezza, ho anzi contemplato gli scenari, i costumi dallo stile diverso e gustato la musica di sottofondo (soprattutto quella durante l'incontro al ruscello...).
Emozionante rivedere la tenuta di Rivombrosa: il suo castello, gli ambienti interni, la campagna e il borgo, il ruscello, la fontana, le scuderie.
La trama sembra ripercorrere gli stessi canali di cinque anni fa e contiene gli stessi clichè di qualsiasi altra storia d’amore in costume (amore contrastato, eroe mascherato e misterioso, eroina appassionata e coraggiosa, nemici del vero amore e loro sotterfugi, un’epoca storica travagliata, la voce dei padroni e il grido del popolo, un pizzico di visione cruenta data dai conflitti di sangue e tanto romanticismo cadenzato dal ritmo del destino) ma, come avete ben espresso, questa storia deve avere una sua identità anche se resta inevitabilmente legata ai capitoli precedenti.
I personaggi sono nuovi ma evocano un po’ quelli passati: Agnese nei colori e nel temperamento è proprio figlia di Elisa, Andrea ricorda il conte Fabrizio per il fascino dello sguardo.
Chissà che Vittoria Granieri e il capitano Loya ( mi ricorda molto grottescamente Don Rodrigo!
) non ci faranno rivivere gli stessi stereopiti di cattiveria di Lucrezia e Ottavio Ranieri!
Noto anche che la figura di Martino ha qualcosa, nell’elegante cavalleria, di Antonio Ceppi.
Ma la storia si differenzia per alcuni aspetti di fondamentale importanza, in particolare uno, colto nella sua evidenza proprio in questo primo capitolo: l’amore tra i due protagonisti è immediato, folgorante come per Elisa e Fabrizio ma attuato nell’istante in cui i loro cuori decidono di aversi. C’è subito il bacio e si dicono d’amarsi e da qui si articolerà la lotta per mantenere vittorioso su tutto e tutti il loro sentimento. Forse sembra tutto accadere in fretta fra loro due e forse è lo specchio della loro giovane età e del modo radicale e assoluto di vivere le emozioni! Non per niente sono stati definiti una sorta di Giulietta e Romeo (oltre che per l’inimicizia giurata che lega le loro famiglie)...
Agnese (ottima l'attrice!) è una creatura incantevole: di una bellezza fresca e canonicamente indiscutibile, espressiva e coraggiosa, anticonformista, appassionata e battagliera come la madre...sono certa che molte di noi si identificheranno in lei come è accaduto prima con Elisa.
Credo che a muoverla saranno sempre e solo le ragioni del cuore.
Andrea è l'eroe positivo e contemporanemente lo spirito tormentato: giovane ma di un fascino così virile nei movimenti e nello sguardo, un eroe in maschera alla stregua di Robin Hood, saldo ai valori della giustizia, degno successore, anche in questo, dell’indomito Fabrizio!
E romantico...tanto romantico:
“Una rosa rossa non può passare inosservata in un campo di neve”...Sua madre è Lucrezia Van Necker? Sembra un disegno troppo crudele. Come può un uomo coraggioso che sfida le ingiustizie e i soprusi avere il sangue di chi gli ideali di lealtà e bontà non sa proprio cosa siano? E da chi deriva il cognome Casalegno? Forse Lucrezia ha sposato un ricco vedovo con un figlio che idealmente fa suo? Non credo che suo padre possa essere il Barone di Conegliano, difficile per discrepanza temporale credere che sia Ranieri...
Ho letto tempo fa che proprio ad Andrea è legato un segreto che sarà un colpo di scena. Staremo a vedere. Magari in punto di morte, Lucrezia stessa si affrancherà con un pentimento da shock...intanto resta mostruosamente ed egregiamente cattiva fino alla più piccola cellula e anche nella prostrazione della malattia.
Martino è una figura che mi ha molto colpito: il nuovo Conte Ristori, affascinante, garbato nelle espressioni e nei modi, un uomo che si porta dietro il vissuto difficile di bambino che ha sofferto tanto e che poi è stato amato tanto, nasconde un animo afflitto a causa dell’amore impossibile nei confronti della cugina Emilia e manifesta una struggente affettuosità nei confronti della sorellina...sarà interessante vedere gli sviluppi della sua storia con Vittoria, una scelta non felice, non dettata dal cuore.
Paolo Seganti interpreta Martino dandogli un carisma velatamente magnetico: sarà tutto da scoprire, secondo me sarà un personaggio apprezzabile per l’eleganza e la maturità ma anche per il sorprendente ardore che mostrerà in seguito! Di certo scoprirà le angherie di Loya e l’onestà di Andrea...e si avvicinerà ad Emilia (personaggio dolcissimo!).
Per quanto riguarda il riferimento alle tombe e al loro significato metaforico: non vi trovo niente di patetico o triste,come asserito qualche post indietro: credo sia normale che Agnese e anche Martino facciano visita ai loro genitori.
E poi, è vero e lo dico con un cinquanta per cento di sofferta accettazione (perché pur adorando la coppia Elisa-Fabrizio, non ho mai trovato indegno il personaggio di Cristiano) questa è la testimonianza che Elisa è per sempre con Fabrizio. E insieme costituiscono il nucleo vitale, la famiglia, il passato, la forza della nuova eroina, che adesso vive la sua vita, le sue avventure, il suo futuro.
Dalla scritta sulla tomba si capisce che Elisa è morta a 32 anni
( 1752-1784 “Figlia indomita di queste terre cui la vita troppo presto sfuggì”) undici anni dopo Fabrizio. Agnese quindi adesso dovrebbe avere circa 24 anni e Martino 35. Capisco Amelia, ma perché non potrebbero essere ancora vivi Anna, Antonio ed Angelo ad esempio? Possibile che solo Lucrezia, come la gramigna, sopravviva? E pure quel bifolco servitore di Gasparo? In fondo personaggi grandicelli ce ne sono stati, uno fra tanti la stessa nonna, madre di Fabrizio e Anna, da cui la contessina prende il nome!
Vorrei che ci spiegassero qualcosina circa gli eventi accaduti dopo la fine della seconda serie ( che fine hanno fatto i personaggi- colonna della storia? Cancellati del tutto oltre Cristiano visto come passeggero, anche Nicola, Isabella e tutti i personaggi di Napoli? E Victor, sparito anche lui?)...ma forse questo avverrà man mano attraverso i ricordi di Agnese e Martino.
Aspetto quindi con ansia domenica prossima.
Perdonate la mia lungaggine, scusate alcuni interrogativi che sembrano OT...ma, non riesco a trattenermi: Rivombrosa è un po' anche dentro la mia anima!