Rivombrosa - vent'anni dopo, la storia secondo me...

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Stellina_18
view post Posted on 4/6/2007, 19:30 by: Stellina_18




Agnese cavalcava verso Rivombrosa instancabilmente. La pioggia le bagnava il viso, gli occhi le bruciavano dalle lacrime. Quello che le era stato rivelato non poteva essere vero. Non doveva. Sua madre non avrebbe mai potuto solo pensare di sposare un altro!! Man mano che cavalcava si sentiva sempre più indebolita. Aveva freddo e la vista appannata. La testa le girava forte. Temeva di cadere da cavallo. Per fortuna scorgeva Rivombrosa in lontananza. Sentiva una flebile forza tornare in lei. Finalmente stava tornando nell’unico posto in cui si sentiva a casa.

Bianca sentì qualcuno entrare nel cortile. Ci sarebbe stato di certo Titta ad accogliere l’ospite ma lei si sentiva inquieta, tormentata da uno strana sensazione. Così decise di raggiungere il marito.
Non appena arrivò, sentì quest’ultimo gridarle: - Bianca! Bianca! Vieni qui. La contessina Agnese non sta bene. Corri!
Bianca vide Agnese barcollare. Ogni tanto la nobildonna si portava la mano alla testa. Il viso bagnato era marmoreo e l’aria della ragazza terribilmente stanca e affaticata.
A Bianca fece effetto vedere la bimba che aveva cresciuto così malridotta.
B: Titta, va a chiamare Giannina e Giulia. Falle venire in camera della contessina – si levò lo scialle e lo posò sulle spalle di Agnese, toccandole la fronte – Come siete calda!! Ma vostro fratello, la marchesa Radicati e il marchese Casalegno…
Agnese scosse la testa e guardò Bianca con gli occhi lucidi per il pianto e per la febbre.
Arrivate nella stanza di Agnese c’erano già Giulia e Giannina che guardavano Bianca nella speranza di ricevere qualche ordine.
B: Giulia, va’ a prendere uno scaldino e dì a Beniamino di chiamare il dottore. Giannina tu aiutami ad asciugarla e a metterla a letto. È tutta bagnata!
Le due donne la riscaldarono e asciugatala come meglio potevano la misero a letto.
Il dottore e Beniamino ancora non arrivavano, così come non si vedeva giungere la carrozza con Emilia, Martino e Andrea. Bianca era preoccupata, andava avanti e indietro per la stanza di Agnese. Giannina frequentemente le cambiava le pezze sulla fronte mentre Giulia, tremante, stringeva la mano della malata, che si aggravava a vista d’occhio, dicendo talvolta frasi e parole sconnesse.
A: Mamma …. No!... Amelia… il mare… Isabella… dov’è?... – Bianca era sempre più preoccupata ma finalmente il dottor Giorgio Giuliani, allievo del dottor Ceppi, arrivò seguito da Titta e Beniamino.
Dott: Come sta?
B: Ha la febbre alta, altissima. Delira dottore! Non trova pace!
Dott: State calmi tutti!!
G: Ha preso il temporale.
Il dottor Giuliani cominciò a visitarla. Aveva la febbre molto alta così diede una medicina a Bianca – Tre volte al giorno da stasera! Se peggiora venite a chiamarmi!
T: Certo Dottore!! – Titta dalla finestra vide una carrozza – E’ arrivato il conte Ristori!

Martino, Emilia e Andrea scesero dalla carrozza. Andrea preoccupato raggiunse Titta.
An: Agnese… la contessa Agnese, dov’è? E’ arrivata?
T: Si, marchese...ma c’è il dottore...
Martino sopraggiunse :- Cos’ha mia sorella?
Titta impacciato gli rispose: - La febbre alta. Prima delirava, signor conte. Forse è meglio che parliate col dottor Giuliani: la contessina vostra sorella stava davvero molto male.
Martino impallidì.
An: Andiamo.
Martino e Andrea, seguiti a ruota da Emilia, si diressero verso la camera di Agnese dalla quale usciva in quel momento il dottor Giuliani.
Martino affrontò il medico.
M: Dottore, come sta mia sorella?
Dott: Male… ha la febbre altissima ma ora le ho somministrato una medicina. Nel caso non dovesse funzionare…
Emilia si avvicinò, preoccupata
E: Cosa potrebbe ’accadere, dottore?
Il medico li guardò prima di rispondere.
Dott: Per ora aspettiamo la reazione della contessa alla cura e che Dio ce la mandi buona! Per qualsiasi cosa sono comunque a vostra completa disposizione. Ora devo andare.
Martino gli strinse la mano: - Arrivederci dottore… e grazie.
Dott: A presto, conte. Marchesa, marchese… - e si inchinò rapidamente, allontanandosi
Andrea si precipitò nella stanza di Agnese. Si inginocchiò accanto al letto e strinse tra le sue la mano dell’amata, baciandola.
Anche Martino, raggiunse il letto e baciò la sorella sulla fronte sussurrandole teneramente
“Forza sorellina!”
Ma Agnese continuava ad agitarsi nel sonno e a pronunciare frasi sconnesse
A: Mamma… no!... Mamma!! “
Emilia si offerse di rimanere al suo capezzale
E: Rimango io con lei. Voi andate a riposarvi.
M: Ma Emilia …
E: Ti prego… siete stanchi, sia tu, sia Andrea. Io rimarrò qui accanto a lei. E non si accettano obiezioni.
Martino sospirò
M: Va bene… buona notte – e con gli occhi lucidi guardò la sorellina che sembrava aver riacquistato un regolare respiro – a tutte e due...
Andrea guardò dolcemente Agnese e con una mano le accarezzò i biondi capelli che le ricadevano sulle spalle, poi si avvicinò e le baciò la fronte, sussurrando: - Buonanotte amore mio…
I due giovani uscirono fuori dalla camera, lasciando Emilia a rimboccare le coperte alla cugina.
Martino camminava lentamente seguito da Andrea.
M: Si può sapere cosa è successo?
Andrea era impacciato, Martino lo guardò irritato.
M: Si può sapere perché Agnese è scappata in questo modo?
An: Mentre stavamo uscendo è venuta verso di noi Vittoria e ha insistito per volerci presentare un uomo,sulla cinquantina… napoletano…
Martino impallidì: - Era l’’uomo che fissava Agnese?
Andrea non capiva
An: Come? Cosa intendi?
M: C’era un uomo che fissava Agnese con insistenza… Sulla cinquantina, coi capelli un po’ brizzolati e neri…
An: Si…la descrizione corrisponde…era il principe Cristiano Caracciolo!
Martino, sentendo il nome, sentì irrigidirsi i muscoli del proprio viso.
M: Cristiano Caracciolo? Non… non è possibile…
An: Ha fatto alcune osservazioni sulla contessa Elisa…
M: Ebbene?
An: Ha detto che avrebbe abbandonato tutto per lui, persino Rivombrosa e i suoi figli finché non tornò qui. E poi ha affermato che si sarebbero sposati perché lei lo amava quanto vostro padre ma i figli le avrebbero impedito tutto ciò e poi… ha detto che era un’approfittatrice perché gli aveva spillato del danaro e… che non era la vedova tanto fedele che tutti descrivono.
Martino era furibondo: - Io lo ammazzo ..lo ammazzo con queste mie mani!Come si è permesso?!
Andrea cercò di calmarlo
An: No, Martino… se reagirai così, sarà come dargli ragione. Agnese era sconvolta per questo… io non sono riuscito…
M: Non preoccuparti. Non avresti mai potuto fermarla: Agnese è come mia madre Elisa… impossibile da domare.
 
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